Sei Vie Per Santiago: Intervista a Lydia B. Smith, Regista

Il Cammino di Santiago non è solo un sentiero che attraversa la Spagna settentrionale, in realtà è molto di più. Indica non un solo percorso, bensì infinite strade e sentieri che, da ogni parte d’Europa, conducono i pellegrini fino a Santiago di Compostela e alle sponde dell’Oceano Atlantico.

In previsione dell’uscita del film, il 4 Giugno, per conto di Cineama, abbiamo incontrato la regista Lydia B. Smith che sarà presente in Italia dal 26 al 3 Giugno per delle anteprime e poi dall’8 Giugno per seguire gli eventi speciali di lancio del film.

La regista Lydia B. Smith di Sei Vie per Santiago In uscita il 4 Giugno per Cineama

Quando hai pensato di girare un film sul Cammino di Santiago?

Per essere sincera devo dire che è stato il Cammino ad incoraggiarmi a girare un film su questa fantastica esperienza! Quando ho affrontato il Cammino nella primavera del 2008 non avevo alcuna intenzione di girare un film su di esso, ma quando i pellegrini incontrati scoprivano qual’era il mio lavoro, mi spingevano a girare e a raccontare il mio viaggio. Ero molto combattuta all’idea; io sono una regista indipendente e il mio ultimo documentario risaliva a dieci anni prima, esperienza che non avrei mai voluto ripetere poiché troppo impegnativa! L’altro mio timore era che il Cammino è talmente sacro e magico per me che ero spaventata dal non rendergli giustizia. Per tutto il viaggio ho continuato a rifiutare questa idea, ma una volta tornata a casa non potevo non pensarci!

C’era questa piccola ma insidiosa voce dentro di me che continuava ad esortarmi e spingermi a fare un lavoro sul Cammino. Quando riguardavo la mia vita e le mie precedenti esperienze, mi rendevo conto di avere tutte le competenze e capacità per girare questo documentario.

Come molte persone sono chiamate ad affrontare il Cammino, io sentivo di essere chiamata per svolgere questo lavoro. Così dopo molti mesi e diverse riflessioni, ho deciso di lasciarmi andare e d’iniziare il lavoro sul film. Ho sempre saputo di dover girare questo documentario come se fosse il Cammino stesso a doversi mostrare. L’obiettivo, quindi, non era mostrare il mio punto di vista, ma condividere ogni esperienza comune con tutte le persone che affrontano il Cammino, proprio come succede durante il pellegrinaggio. Volevo girare un film che, guardandolo, rendesse partecipi gli stessi spettatori, come se fossero stati loro stessi pellegrini in viaggio.

Il pellegrino è uno straniero dovunque passa. Egli lascia i luoghi conosciuti, le proprie abitudini, il proprio ambiente per recarsi in luoghi lotani. È un andare verso un “altrove” per raggiungere un luogo di forte valenza sacrale dove ci si attende un contatto immediato ed autentico con qualcosa di “più grande” . (in alto una scena del film).

Ci sono molti film sul Cammino di Santiago e probabilmente la Via Lattea di Luis Brunel è il più famoso. Quali sono stati i film che ti hanno ispirata?

Prima di decidere di girare il documentario, non ho visto alcun film sul Cammino. Il film che m’impressionò di più ed ebbe maggior influenza su di me è stato The March of the Penguins (La marcia dei pinguini). Una volta tornata , l’ho visto più volte e ne ho discusso enormemente con il mio direttore della fotografia, Pedro Valenzuela. Ogni anno, centinaia di pinguini affrontano, per diversi chilometri, una sorta di pellegrinaggio per dare alla luce altre vite. Sono rimasta folgorata dalla fotografia del film e da come questa rendeva incredibilmente meravigliosi ed interessanti i panorami da sembrare quasi reali e come se fossero loro i personaggi principali –

hanno usato diversi e più scatti rendendo, quindi, i pinguini molto piccoli nell’immagine. Io e Pedro usavamo il termine “Dammi un pinguino!” per dire di riprendere il pellegrino in lontananza. Molto spesso la gente mi dice, dopo aver visto il film, che gli è sembrato di essere in Spagna ed era proprio questo il motivo di tale scelta!

Quali sono i personaggi principali del film e come li hai decisi?

Quando ho deciso di girare un film sul Cammino, ho sentito fin da subito di voler rendere il Cammino uno dei personaggi principali. Così tutta la gente che vedete nel film, tranne Anne O’Neil, sono tutte persone incontrate durante il percorso del Cammino a cui ho chiesto di poter partecipare al film.

Ho conosciuto Annie prima dell’inizio dei lavori al film e quando le ho parlato dell’idea di fare un film sul Cammino si è dimostrata subito entusiasta e mi ha detto: “Voglio esserci, voglio camminare!”.

Ripensandoci ora, era molto importante durante il lavoro avere almeno una persona che conoscevo perfettamente e di cui potevo fidarmi al 100% soprattutto per le sue emozioni, non qualcuno, quindi, a cui dover spiegare come muoversi durante il film.

Il resto dei pellegrini ha continuato a camminare nonostante le nostre telecamere ed era chiaro che era il Cammino a darci le indicazioni per seguirli. Filmammo in realtà quindici pellegrini (persone da sole, in coppia, o piccoli gruppi) e durante il montaggio finale dovetti ridurli a sei per non fare un documentario di svariate ore!

Ero convinta di filmare diversi pellegrini, la perfetta immagine di ciò che incontri quando affronti il Cammino, gente di luoghi, culture ed età diverse, spinte da ragioni diverse ma tutte, comunque, unite da un forte desiderio, sia esso spirituale/religioso, ateo o agnostico.

3 thoughts on “Sei Vie Per Santiago: Intervista a Lydia B. Smith, Regista”

    1. Hi! I don’t speak Italian – please forgive my response in English! The film is playing in theaters starting soon in Italy so we don’t know yet when the DVD will be available in Italy. The best way to stay up to date is to like our page on Facebook: facebook.com/TheCaminoDocumentary – wishing you a buen camino!
      -Maggie

  1. Francesco Sulfaro

    FILM MOLTO BELLO IO HO PERCORSO IL CAMMINO DIVERSE VOLTE E’ HO PROVATO LE SENSAZIONI DESCRITTE NEL FILM , MOLTO BELLA LA COLONNA SONORA DEL FILM VORREI SAPERE I NOMI DEI BRANI ED ALTRE INFORMAZIONI GRAZIE

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